a cosa serve la doppia lettura: a cancellare gli orrori del decreto del fare
Il diavolo, si sa, sta nei dettagli. Così accade che nel decreto del “fare”, n. 69 del 21 giugno 2013, approvato alla Camera il 26 luglio, l’articolo 41 sotto l’invitante titolo Disposizioni in materia ambientale, al comma 4 la solita manina è intervenuta modificandone sostanzialmente gli effetti della normativa.
Emanuele Montini, avvocato urbanista, Consigliere direttivo di Italia Nostra Roma, ha scoperto che alla precedente norma che classificava come “interventi di nuova costruzione” anche “prefabbricati, roulottes, campers, case mobili, imbarcazioni” (…) “che non siano diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee” (4), il nuovo decreto aggiunge «ancorché siano posizionati, con temporaneo ancoraggio al suolo, all’interno di strutture ricettive all’aperto, in conformità alla normativa regionale di settore, per la sosta ed il soggiorno di turisti.». E che nel passaggio alla Camera, la parola “posizionati” è stata addirittura sostituita da “installati“.
Chi sarà al Senato che si prenderà a cuore di far saltare la modifica proposta?
Ecco a cosa serve la doppia lettura, ad eliminare queste forzature delle norme che puzzano tanto di interessi in gioco.